lunedì 7 maggio 2012

quanti sono i disoccupati nel 2012


E' difficile rispondere alla domanda, considerato che tutte le stime sulla ripresa avanzate negli ultimi due anni sono state puntualmente smentite. Di certo c'è che le dinamiche occupazionali si muovono con ritardo rispetto al ciclo economico: quando arriva la recessione, le aziende tendono a mantenere inalterata la propria forza lavoro per qualche mese, con la speranza che la fase negativa passi. Allo stesso modo, la ripresa occupazionale si muove in ritardo rispetto a quella del Pil, attesa per il prossimo anno.
Allarme giovani
A rendere particolarmente preoccupante la situazione italiana è la situazione della disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni), che a marzo è volata al 35,9%, in aumento del 2% rispetto a febbraio. E' il tasso più alto dal gennaio 2004 (inizio delle serie storiche mensili), ma guardando le serie trimestrali è il più alto dal quarto trimestre 1992. Il rapporto tra la disoccupazione giovanile e quella degli adulti in Italia è di 4, contro il 2,4 dell'area Euro, l'1,4 della Germania e il 2,3 della Francia. Solo in Spagna e Grecia stanno peggio di noi. Se si considera che la proporzione è simile tra il Nord e il Mezzogiorno, si deduce che il mercato del lavoro in Italia è molto più chiuso ai giovani che in altri Paesi europei a causa di regole e istituzioni nazionali, oltre che di un limite culturale delle imprese ad accogliere la carica innovativa dei giovani. Due temi — il complesso normativo e la cultura — non certo facili da modificare dalla mattina alla sera

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